EBOLA: ALCUNE INFORMAZIONI SULLA PERICOLOSITA’ DEL VIRUS

ebola

Pochi minuti fa, un dipendente dell’Onu, residente in Germania, è morto di ebola. L’uomo era stato contagiato in Liberia ed era stato messo in quarantena. Per lui non c’è stato nulla da fare. Questo caso va ad aggiungersi agli altri già accertati. Ciò che preoccupa di più, invece, è la scarsa informazione su questo virus, da come lo si contrae agli effetti che provoca. Ecco allora un piccolo promemoria per evitare allarmismi ingigantiti. 


L’ebola è un virus aggressivo per l’uomo. Il suo effetto distruttivo ha una percentuale molto alta. Non ci sono alternative: o si muore o si sopravvive. E’ stato accertato che 1 persona su 2 muore di ebola, in caso di contagio ovviamente. 
Il ceppo virale scoppia nella parte centrale dell’Africa, principalmente in seguito al contatto tra uomo e animali. A seconda del tipo di ceppo virale, l’ebola ha una percentuale di mortalità che varia dal 50% al 98%. 

GLI EFFETTI:
Il primo, e il più grave, effetto dell’ebola è la febbre emorragica. La febbre emorragica è un gruppo di infezioni virali che provoca, oltre la febbre alta, vomito, diarrea, emorragie e dolori muscolari che variano di intensità per ogni parte del corpo.
La temperatura minima della febbre di solito è quasi sui 39°. Ad essa si accostano forti sintomi di nausea, faringite, crisi respiratorie e vertigini; inoltre, tachicardia e infezioni a reni, fegato e milza sono effetti che portano lentamente alla morte.
Se il paziente espelle feci liquide e sanguinanti, allora siamo davanti quasi certamente ad un caso di ebola.
Il vomito, solitamente, dovrebbe tendere ad un colore scuro.
Il colore degli occhi, nel 100% dei casi, tende al rosso, accompagnato da una grossa dilatazione del bulbo oculare.

CURE:
Non esiste ancora una procedura curativa accertata per l’ebola. Esiste sostanzialmente un protocollo che viene seguito sui pazienti infetti che, per la stragrande maggioranza dei casi, non porta a nessun risultato positivo.
Si arriva ad un punto di non ritorno: l’infezione totale e la disfunzione di ogni singolo organo, da quello respiratorio a quello intestinale.

CONTAGIO:
Il contagio avviene per via diretta. L’unica cosa per la quale il cittadino non debba preoccuparsi è che l’ebola non si trasmette attraverso aria, cibo o acqua. La contaminazione avviene attraverso liquidi organici con persone infette. Occhio ad escludere gli animali: anche loro sono possibili portatori di contagio.
Per quanto riguarda la trasmissione sessuale, è stato accertato che i tempi di infezione variano da pochi giorni a 2 mesi.
Durante questo periodo, compaiono forti dolori muscolari, seguiti da febbre, diarrea, vomito e disfunzioni organiche.

RISCHIO DI CONTAGIO:
Al momento basso, ma con possibilità di aumento. Tutto dipende dai tempi di isolamento di un paziente e dalla rapidità di riconoscimento della malattia. Se ovviamente il contagiato avesse contatti con molti individui, il rischio è più alto.
Stare lontano anche da siringhe e aghi depositati a terra.

INFORMARE PER CAPIRE:
L’ebola viene associata anche come forma di bioterrorismo. Questa malattia è una forma di terrorismo silenzioso, ovvero può essere presa in considerazione come un’arma per danneggiare il nemico. Tattica usata in passato, ma non credo avvenga tutt’oggi.
Quello che bisogna comprendere è che, conoscendo tutti i dettagli sull’ebola, non si faccia della disinformazione e non si lancino allarmi che possano provocare inutili preoccupazioni all’uomo. 

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